Carpe Diem: quando il freestyle diventa commemorazione

Sabato 26 luglio si è tenuta la VI° Edizione del Carpe Diem, un festival organizzato a San Lorenzo di Rovetta (BG). La particolarità? Calcio e rap per ricordare un amico scomparso troppo presto.
Abbiamo fatto qualche domanda agli organizzatori del Carpe Diem per immergerci nella loro visione: cos’è per loro questo festival e quanto è importante il ricordo.
- Cos’è il Carpe Diem? E come nasce?
Il Carpe Diem nasce dalla volontà di alcuni ragazzi di ricordare un amico. Tutto ha avuto inizio nel 2018, in una valle della bergamasca dove ci si conosce tutto. Verso la fine di luglio, Mattia Bevilacqua, un ragazzo di quella comunità ha perso la vita, a soli 18 anni, in un tragico incidente con la moto. Mattia conosceva tantissima gente, era appassionatissimo di calcio, ma anche di rap e di battle. Frequentava abitualmente le serate nella zona e aveva cominciato anche ad approcciarsi alla disciplina. Purtroppo però, non ne ha avuto il tempo. Quando è venuto a mancare, alcuni ragazzi della valle, che già organizzavano serate, hanno chiesto ai genitori di Mattia, se avessero piacere che un evento in quella zona sarebbe stato intitolato alla sua memoria.
- Parliamo delle passate edizioni:
Doveva essere una cosa molto piccola, e invece la situazione “è sfuggita di mano”: il festival è cresciuto, e domani, si appresta ad accogliere una delle battle più attese dell’anno.
Nasce così il Carpe Diem, con l’intenzione di coniugare le due passioni di Mattia: il calcio e il rap. Durante il festival c’è un torneo di calcio al quale partecipano gli amici di Mattia e lo stesso papà del giovane. Un evento che attrae gente, ma in primis attrae amici, parenti e conoscenti della zona.
Il fulcro dell’evento è dunque il ricordo: si celebra e si tiene vivo il ricordo di Mattia, anno dopo anno, con varie cose. Il festival è organizzato e gestito da tantissimi volontari: c’è da mangiare e da bere. Ci sono le pizzerie e i bar che vengono a fare i drink. Poi ci sono i writer che vengono a dipingere.
L’evento inizia con un momento di commemorazione: una coreografia da stadio, che apre la giornata e dà il via al festival.
Il Carpe Diem è giunto alla VI° edizione. Sin dalle prime edizioni sono arrivati davvero nomi grossi per il panorama hip hop italiano: Jhonny Marsiglia, Mattak per due volte, ed Ensi. L’organizzazione che – è bene ribadirlo – è composta tutta da volontari, si sta già muovendo per contattare nomi di questo livello per i prossimi anni. L’idea è quella di accompagnare la battle con dei live show, di artisti che siano in linea con quello che Mattia ascoltava, quindi principalmente rapper “alla vecchia maniera”, con barre di spessore.
- Per questa edizione siete riusciti ad avere il fior fiore del freestyle italiano tra le teste di serie e la giuria. Un commento su questo aspetto.
Riguardo il Carpe Diem come battle, sicuramente il pregio sono le numerose TDS. Oramai, tutti o quasi sono passati dal Carpe Diem come teste di serie. Da Frank a Shekkero, passando per Hydra. Quest’anno ci saranno Bruno Bug, Ydrow, Efsi9, Shekkero, Higher, e Blnkay.
Per quanto riguarda le giurie abbiamo avuto Rand e Kiave in passato oltre che Bianco e Nesh, due MC locali molto riconosciuti nel territorio con tanta gavetta alle spalle. Quest’anno ci sarà Snake cje ha vinto l’edizione di due anni fa e che sarà presente insieme a Chiasmo vincitore dell’ultima edizione.
- Ci sono degli aspetti significativi che il Carpe Diem porta con sé?
Una cosa che sicuramente è significativa è il fatto che, grazie alla musica che ascoltava Mattia si sta sensibilizzando l’intera zona verso questo tipo di musica: sempre più gente, ogni anno aspetta il Carpe Diem, sempre più gente, partendo da una condizione di detrattore del genere, finisce per appassionarsi. Inoltre il Carpe Diem è anche un modo per animare il territorio, essendo ancora un evento totalmente gratuito e in grado di attrarre molta gente.
- Quali sono le aspettative da parte dell’organizzazione? Oltre alla memoria, avete organizzato un evento in grande stile, con grandi nomi di rilievo. Cosa succederà quest’anno?
Per l’organizzazione è sicuramente un motivo d’orgoglio essere riusciti a portare nomi di spicco del freestyle italiano a San Lorenzo di Rovetta, un comune di pochissimi abitanti nella Val Seriana a Bergamo, in un contesto in cui gli eventi del genere sono veramente rari. Ora c’è solo l’attesa per domani, per vedere quale livello di spettacolo regaleranno le TDS insieme ai tanti talenti che stanno partendo da tutta l’Italia per contendersi la gloria.
- Quali sono le prospettive per il futuro del Carpe Diem?
Prospettive per il futuro? I tanti volontari che ogni anno si impegnano a titolo totalmente gratuito nel ricordo dell’amico scomparso, si agurano di poter continuare a farlo il più a lungo possibile. Negli anni, nulla ha fermato questa celebrazione: anche durante il Covid si è scelto di non “bucare” la data, e di ricordare comunque Mattia, facendo un evento semplice, senza battle o live show, solo con un po’ di musica e di cibo, tra pochi intimi. Per questo, l’auspicio è andare oltre le difficoltà. Col tempo, anche tanti ragazzini si sono avvicinati e, volontariamente, hanno scelto di contribuire all’organizzazione dell’evento. Questo probabilmente porterà ad un futuro passaggio del testimone, cosa che potrebbe tornare utile in caso di difficoltà. Il ricambio generazionale fa ben sperare perché il ricordo è qualcosa di importante. La tragedia ha toccato l’intera comunità ed oggi, il Carpe Diem, oltre ad essere una battle di freestyle di alto livello è anche un momento per tenere viva la memoria e stringersi come comunità.